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lunedì 7 giugno 2010

Dedicato al mare....

Le più belle poesie sul mare che ho trovato sui blog....



DELFINI
(Merendero- da "Racconti oltre ")

Nel limpido del tuo blu
Mi sono tuffato come delfino
Sospeso tra miliardi di metri cubi d’acqua
Nella pace di un silenzio sacro
Dove le parole non servono
Dove le parole sono solo bolle d’aria vuote
Lasciate scoppiare nel caos di un cielo lontano
Vento più non mi ferisce
Né fuoco più mi brucia
E pioggia più non mi gela
Né sole più mi asseta
Al riparo dai capricci della vita
Voglio fluttuare qui senza peso
E non avere più la mia nostalgia
Del mio vecchio futuro
E non pensare più
Per ricominciare a ricominciare da zero…



IL MIO MARE
di Ignazio Amico ( da "Racconti oltre)
http://www.raccontioltre.it/3862/il-mio-mare/

Percorro con lo sguardo l’orizzonte,
dove il cielo col mare si confonde;
è tutto calmo e s’ode la risacca,
il ridere delle schiumose onde.

Vele lontane gonfie di vento
solcano l’acqua altere ed eleganti;
escono i pescatori e vanno al largo
su barchette leggere e beccheggianti.


 MARE
(Laerte-   da "Racconti oltre)
Grazie Sole di accarezzare la mia pelle, di donare energia a 
quest’uomo eternamente esausto.
Grazie Mare dei tuoi scenari, della tua salinità e del lasciarti ammirare
nella tua immensa solitudine.
Grazie per avermi dato la possibilità di cogliere, sulle tue sponde, 
l’innocenza di bimbi insieme alla dolcezza delle loro madri.
Di aver potuto ammirare lo splendore di alcuni corpi di donna,
concepiti in Paradiso e continuamente desiderati in quest’Inferno.
Grazie per avermi ridato, ancora una volta, la mia intera
consapevolezza di uomo, di marinaio e di pirata.
Grazie: Sole, Mare, Vento e Sabbia. Gabbiani e Aquiloni.
Grazie alle risate, larghe e vere, colte su questa riva, a questo fresco
alito di brezza, che ossigena i miei polmoni e rigenera la mia mente.


IL MARE 


Ieri ho visto il mare,
scuro, minaccioso, illuminato da uno spicchio di luna.
Ieri ho visto il mare
e fra i rumori della notte
ho udito il suo rumore richiamarmi,
rapire i miei pensieri come una sirena.
Io appoggiata alla ringhiera, ho gridato senza dire una parola,
e quest’urlo è rimasto soffocato senza eco, nel mio più profondo essere,
i miei occhi,
persi in quell’immensità angosciosa e affascinante,
sono rimasti fissi,
ed ero mare all’improvviso,
scura minacciosa, senza luce,
non avevo lacrime sul viso,
ma il sale del pianto mi bruciava il cuore,
ed il mio corpo si aggrappava alla ringhiera
quasi a sostenersi contro la tempesta,
bastava voltarsi per fuggire,
ma restavo ad ascoltare l’infrangersi del mare dentro me,
ed ogni onda era uno squarcio in più,
era un tormento,
ma restavo, rapita quasi persa,
cieca di terrore ma incapace,
viva ma come senza vita…
Qualcuno mi ha preso per la mano e mi ha portato via mentre morivo
ed io ho avuto appena il tempo di salutare il mare
e stringermi nel cuore il suo lamento.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Queste poesie sono belle come il mare..

MARCo ha detto...

Molto belle queste parole.

:-) :-) :-)

Ciao ;-)

Ambra ha detto...

Ciao Marco, che piacere risentirti.