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domenica 7 novembre 2010

Sciughetti- Polenta dolce fatta con il mosto




Non so se gli "sciughetti" si fanno in altre regioni d'Italia  o se sono conosciuti con un altro nome,  ma  nelle Marche, questo dolce è tipico di questo periodo di vendemmia perchè è fatto con il mosto.
Ingredienti:  2 litri di mosto; 200 gr. di farina di mais; alcune  noci .
Il procedimento è uguale a quello della polenta. Si bollire il mosto  per 1 ora circa schiumandolo, cioè si toglie  la schiuma che si forma con la bollitura. Questa operazione può essere fatta anche il giorno prima. Al liquido freddo  si  aggiunge la farina gialla a pioggia e mescolare con una frusta per evitare  che si formino grumi. Portare ad ebollizione e far bollire per circa 30-40 min. (controllate la consistenza che deve essere come quella della polenta), negli ultimi minuti di cottura aggiungete le noci tritate precedentemente, quindi  versare in una fiamminga (vassoio di coccio).
Buon appetito!

mercoledì 3 novembre 2010

Polenta con salsiccia e funghi

Polenta ,polenta e polenta. E' tempo di polenta. Con lo stoccafisso, con le vongole, al  ragù, con gli osei, farcita al forno con cotto e mozzarella, ma quella che gradisco particolarmente è quella con salsiccia e funghi.

Ingredienti per 4 persone: 350 gr. di farina di mais (da noi si usa quella abbastanza fina e la facciamo morbida),lt. 1,5 ca. di acqua; sale qb.(la giusta proporzione è: 200gr di farina e 1/2 litro abbondante di acqua)
per il condimento: 4 salsicce, olio d'oliva, funghi misti (vanno bene anche quelli surgelati), 2 fettine di provola affumicata o qualsiasi altro formaggio filante tipo,fontina ecc.., parmigiano.

Mettete in una pentola l'olio d'oliva e fate rosolire le salsicce sbriciolate, quando sono ben rosolite aggiungete i finghi e salate. Fate cuocere fino a che l'acqua non sarà tutta assorbita.
Intanto mettete sul fuoco una pentola con l'acqua salata (non tutta una parte la fate bollire a parte e l'aggiungete se necessario un poco alla volta). Aggiungete la farina di mais nell'acqua fredda e iniziate a mescolare fino a portarla ad ebolizzione. Mescolate e fate cuocere per circa 40 minuti a fuoco basso. 5 min. prima di toglirla dal fuoco aggiungete il formaggio affumicato tagliuzzato e una bella manciata di parmigiano. Servitela nei piatti (si raccomanda uno strato sottile) o negli appositi piatti di legno e condite con il sughetto di funghi e salsiccia.
Buon appettito!!

martedì 2 novembre 2010

Polenta con "vin cotto "

E' arrivato l'autunno ed uno dei piatti tipici di questo periodo è la polenta, una pietanza fatta con la farina di mais. Ognuno di noi, vuoi per usanze regionale vuoi per gusto personale, la condisce con svariatite salse e sughetti. Infatti la polenta si presta a tanti condimenti ma quella che vi descrivo io è una ricetta tipicamente regionale e dal gusto un pò particolare: la polenta con il vino cotto.

Ingredienti per 4 persone: 350 gr. di farina di mais (da noi si usa quella abbastanza fina e la facciamo morbida),3,5-4 litri di acqua; sale qb (in questo caso se ne usa pochissimo); 2 litri di mosto.


Per preparare il vino cotto basta mettere il mosto sul fuoco e farlo bollire lentamente fino ad addensarlo  Occorrono 1-2 ore circa e se ne ricava circa 2 bicchieri.


Una volta pronto il "vin cotto" procedete a  preparare la polenta  usando anche la ricetta che siete soliti usare.

Io metto nella pentola 3 litri di acqua leggermente salata e verso subito  la farina, mescolo con la frusta per evitare grumi e la porto ad ebollizione molto lentamente; la faccio bollire per circa 40 min. aggiungendo se necessario l'altro litro di acqua  salata che faccio bollire in un  pentolino a parte.
Verso la polenta nella "spianatora" ( tavola di legno su cui stendere  la polenta) e condisco con il vin cotto.
Buon appetito!


lunedì 28 dicembre 2009

Dedicato alla donna più generosa del mondo e la più amata dai bambini: La Befana


 La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
viva viva la Befana.


La Befana è un'allegra e simpatica vecchina che indossa una gonna lunga e larga tutta ricoperta di toppe colorate, porta uno scialle sulle spalle e un fazzoletto o un cappello in testa e calza le sue famose vecchie scarpe tutte rotte. Nella notte dell'Epifania, in sella alla sua scopa volante, scende sui tetti delle case e si cala nei camini, dove ciascun bambino ha lasciato appesa la propria calza, quindi le riempie con caramelle e dolcetti di ogni tipo, mentre per i bambini meno bravi riserva anche qualche pezzetto di carbone (dolce però).
Fata, maga, strega, generosa e severa... ma chi è alla fine la Befana?.....(Continua)




Nell'antichità si credeva che nelle dodici notti dopo il Natale (e quindi dopo il solstizio invernale), fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Nella dodicesima notte quindi, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchina benevola, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovane Natura. Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo. Da qui l'usanza l'usanza di costruire dei fantocci di paglia che simboleggiano la Befana, destinati ad essere bruciati nella notte dell'Epifania. Le sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana.
Una leggenda popolare racconta invece che in una notte tra il 5 e il 6 gennaio, i Re Magi si erano messi in cammino per rendere omaggio al bambino Gesù. Non riuscendo a trovare la strada, bussarono alla porticina della casa di una vecchietta, la Befana. I re Magi chiesero alla Befana se poteva accompagnarli da Gesù a Betlemme . La vecchietta indicò loro la strada ma non li accompagnò perchè aveva troppo da fare. La Befana però si pentì di non aver accompagnato i Rei Magi ed allora riempì le sue grosse calze di dolci e andò a cercare i tre Re Magi senza però trovarli. Allora decise di offrire i dolci a tutti i bambini che incontrava per strada, nella speranza che uno di quelli fosse Gesù. È da quella notte che la Befana, per farsi perdonare, porta i dolcetti a tutti i bambini riempendo le calze appese nel camino.