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venerdì 15 ottobre 2010

L'IMPORTANZA DELLA FIGURA PATERNA NELLO SVILUPPO EVOLUTIVO DEL BAMBINO (Seconda parte di tre)

Rapporto  padre-figlio

Molti uomini, anche se diventati  adulti, risentono dell’assenza della figura paterna che è venuta loro a mancare durante l’ infanzia e l’ adolescenza, vivono sempre la triste sensazione di un grande vuoto difficile da colmare.  L’assenza paterna ha loro  negato la capacità di diventare individui  indipendenti sottraendogli  gli strumenti necessari per affrontare la vita e la realtà esterna. La presenza paterna nel figlio maschio offre un modello diverso da quello protettivo  offerto dalla madre e solo la presa di coscienza di questi due modelli affettivi permette al bambino di crescere armonicamente. 

Erich Fromm psicologo e sociologo tedesco, sosteneva che l’amore del padre è diverso da quello della madre; infatti, mentre lei è chiamata ad offrire un amore “incondizionato”  che deve rassicurare il figlio dandogli la sensazione di essere accolto nella vita e dentro essa; il padre deve invece assicurare un amore “condizionato” che deve dare al figlio gli strumenti per conquistare ciò che vorrà nel mondo mettendo in atto comportamenti efficaci anche di fronte alle difficoltà che la vita preserva.                                                                                         

  Il figlio maschio dovrà  identificarsi con la figura paterna e per fare ciò, avrà bisogno di riconoscere in lui qualità e capacità che lo stimolino ad entrare nel mondo degli uomini. Tra padre e figlio sarà fondamentale lo stare insieme. E’ attraverso “gioco” che il padre contribuisce alla creazione di un rapporto stabile con il figlio, stimolando l’esplorazione e la capacità di affrontare e risolvere i problemi. Attraverso il suo modello il bambino impara a gestire le proprie emozioni e a procrastinare gli impulsi, impara le regole e la disciplina, acquisisce stabilità affettiva e sicurezza.  

Il padre è il modello fondamentale della propria identità sessuale.                            Quando un figlio vive una grande delusione o idealizzazione nei riguardi del padre,  possono sorgere dei veri e propri disturbi di personalità  Se il padre si manifesta  competitivo e aggressivo blocca la personalità del figlio impedendogli  di strutturarsi armonicamente. Di fronte ad un atteggiamento del genere il bambino non riesce ad integrare le emozioni violente che sente dentro di sé e vive un profondo stato d’ impotenza. Il figlio tenderà a compensare l’assenza  del padre  idealizzandolo in maniera spropositata. Ciò  creerà un’immagine non veritiera che potrà  causare  non pochi problemi. Concludendo nel figlio maschio in cui la figura paterna è stata assente, si riscontrerà una maggiore difficoltà nel costruire la propria identità e la propria            autoaffermazione.

(segue terza e ultima parte )


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